Palazzo Carrara
Stabilitosi a Terni nel 1640, Ludovico fondò con Valentino Perotti una compagnia per l'importazione e vendita di lana e altri tessuti, ottenendo così la cittadinanza ternana. Nel 1676, Ludovico decise di tornare a Bergamo e cedette l'attività a Pietro Riccardi, suo assistente per quasi trent'anni, e ai fratelli Plinio e Francesco di Collestatte. Questi ultimi si impegnarono a versare ai familiari di Ludovico un usufrutto annuo fino all'estinzione del debito. Nel suo testamento del 1683, Ludovico lasciò 10.000 scudi al figlio di Pietro, Ventura, e al suo secondogenito Donato, a condizione che la famiglia Riccardi adottasse il cognome "Carrara" e proseguisse l'attività commerciale sotto tale nome.
Così nacque la famiglia ternana dei Carrara, il cui stemma, con un leone rampante e una torre, venne probabilmente creato per il cambio di cognome, differenziandosi da quello dei Carrara di Bergamo. Durante i quarant'anni dell'usufrutto, la famiglia Riccardi-Carrara elevò il proprio status sociale, diventando cittadini rispettati e ricoprendo cariche pubbliche ed ecclesiastiche, oltre a incrementare notevolmente il proprio patrimonio attraverso l'acquisto di immobili e la costruzione del nuovo palazzo in piazza San Sebastiano.
Il palazzo attuale è frutto dell'unione di due edifici distinti, avvenuta tra il 1684 e il 1729, con Pietro Riccardi "seu Carrara" come principale promotore della ristrutturazione.
Il Palazzo, di cui rimangono parti dell’intonaco dipinto nel sottotetto, ha subito una serie di rifacimenti nel periodo che va dal XVI al XVIII secolo. All’interno affreschi del Troppa (Apollo e Dafne) ed altri artisti dell’epoca. Anche qui i danni della guerra sono stati ingenti.
Dopo l’estinzione della famiglia Carrara il Comune di Terni rilevò l’edificio che ha ospitato la sede del municipio e successivamente la biblioteca, la raccolta archeologica comunale, ed il carcere mandamentale fino a pochi decenni fa.
Dopo una ristrutturazione, esso è stato recentemente destinato ad uffici comunali.