Cesi

Dalla “terrazza della conca ternana”, così viene definito questo borgo disteso sulle pendici del monte Eolo, l’orizzonte si allarga e si abbraccia una veduta che non è di tutti i giorni per chi non ha la fortuna di abitare in posti come questo.

Cesi

Nel Medioevo, Cesi fu uno dei capisaldi delle Terre Arnolfe e un centro fortificato che dall’alto teneva sotto controllo un vasto territorio avvalendosi di un sistema difensivo di cui rimangono le torri di avvistamento “schierate” lungo il monte che sovrasta il paese, ancora in parte protetto dalle mura.  

Cesi è uno scrigno di belle opere architettoniche e artistiche che si apre agli occhi del visitatore non appena entra nel borgo. Qui ad attenderlo è la Chiesa di Sant’Angelo, la cui esistenza era documentata già nell’XI secolo. Ampiamente rimaneggiata tra il ‘500 e il ‘600, custodisce al suo interno considerevoli reperti archeologici rinvenuti nel territorio limitrofo. 

Subito appresso si trova il seicentesco Palazzo Contelori che ospitò la sede municipale nel periodo in cui Cesi fu Comune autonomo (fino al 1927, quando venne incorporato a Terni). Lungo via Stocchi prospetta l’omonimo Palazzo i cui ambienti interni conservano rilevanti affreschi dei secoli XVI e XVII. 

Poco più avanti la graziosa Chiesa di Sant’Agnese forma un elegante prospetto scenografico. La Chiesa di Santa Maria Assunta, eretta nel ‘500 ma trasformata a metà ‘700, merita una sosta più lunga per ammirare il magnifico dossale “Madonna con bambino in Trono tra Santi” datato 1308 ed eseguito dal “Maestro di Cesi”, artista cui è stato dato questo nome sulla base di questa opera.  

Salendo si incontra la Chiesa ormai sconsacrata di Sant’Andrea, originaria del XII secolo. Risalta la particolarità della facciata di questo edificio, inframmezzata con numerosi materiali archeologici di epoca romana provenienti dalla vicina area di Carsulae

Proseguendo, a pochi passi sorgono due edifici nobiliari, che incorniciano questa estremità del borgo: Palazzo Eustachi e Palazzo Cesi. Il primo possiede un’ampia corte interna su cui si affaccia un doppio loggiato; l’altra costruzione, rinascimentale, appartenne alla famiglia Cesi. Dalla parte più alta del paese si può imboccare li sentiero che si snoda lungo un tratto di bosco e conduce alla Chiesa di Sant’Onofrio, Patrono di Cesi.  

Dopo una visita al paese e ai suoi bei monumenti, spingetevi più in alto. Cesi è infatti il punto di partenza di alcuni itinerari che attraversano le propaggini meridionali dei Monti Martani. I magnifici panorami che si aprono intorno da soli meritano un’escursione. Ma si scopriranno anche i “segni” lasciati dalle popolazioni che si insediarono in questi luoghi nel corso del tempo.

Il Borgo di Cesi, insieme ad altri 20 in Italia, è stato scelto dal Ministero della Cultura per accedere al finanziamento da 20 milioni di euro per la rigenerazione culturale sociale ed economica, tramite il PNRR M1C3 – Intervento 2.1 – Attrattività dei borghi storici, meglio conosciuto come Bando Borghi - Linea A.

Per saperne di più visita il sito del progetto: www.cesiportadellumbria.it

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