Itinerari
L'Ara di Nettuno del Museo Archeologico di Terni

ARA di NETTUNO
SEZIONE ROMANA del MUSEO ARCHEOLOGICO “CLAUDIA GIONTELLA” presso il CAOS di Terni
L’Ara di Nettuno del I secolo d.C fu rinvenuta nel territorio del lago di Piediluco
Uno dei lati lunghi mostra il dio Nettuno che tiene il tridente, mentre sull’altro si vede una figura che offre una libagione. L’altare è dedicato, come si legge nell’iscrizione, al dio Nettuno-dio del mare e di tutte le acque- da Valerius Menander, traghettatore di una località chiamata Ocrisiva, di cui non si hanno informazioni ma che secondo alcuni studiosi doveva trovarsi in prossimità del fiume Velino o del lago di Piediluco. L’imbarcazione con rematori e timoniere rappresentata sul lato corto può avere un riferimento alla navigazione dei corsi d’acqua dell’area reatina e ternana, molto utilizzata per il trasporto delle merci.
Il lago di Piediluco è un “residuo” del Lacus Velinus, originatosi dall’inondazione del fiume Velino a causa delle sedimentazione calcaree di questo nel punto di confluenza con il fiume Nera. Nell’ambito di un intervento di bonifica della conca reatina, quasi completamente ricoperta dal Velinus, il console Manio Curio Dentato fece scavare un canale artificiale nel 271 a.C.(Cava Curiana).Il canale convogliò le acque stagnanti del Velino facendole defluire tramite il salto artificiale della Cascata delle Marmore nel sottostante fiume Nera.
ndp