Itinerari

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Il borgo di Buonacquisto

 Il borgo di Buonacquisto

Situato tra Polino e Piediluco, ad un’altezza di 700 metri, il piccolo paese di Buonacquisto (frazione del Comune di Arrone) è frequentato da escursionisti che percorrono i suggestivi itinerari naturalistici che attraversano questo territorio. In questa località, che oggi conta meno di un centinaio di residenti, tra gli anni venti e la fine degli anni cinquanta dello scorso secolo arrivarono lavoratori provenienti da diverse regioni d’Italia attirati dalla fiorente attività dell’estrazione della lignite, iniziata poco dopo che ne venne scoperto fortuitamente il giacimento. Allo sfruttamento degli strati di lignite di superficie seguirono presto  i lavori per la realizzazione delle prime gallerie. Lo sviluppo dell’attività comportò la costruzione del tracciato per una ferrovia Decauville per il trasporto del combustibile dall’area delle escavazione, che sostituì quello con i muli. Nel secondo dopoguerra con il graduale abbandono dell’utilizzo della lignite, cessò su tutto il territorio nazionale la relativa attività estrattiva determinando la chiusura nel 1957 della miniera di Buonacquisto. Per recuperare e valorizzare le testimonianze relative a questa pagina della storia economica e sociale locale, è stato allestito il “Parco Minerario”, con un percorso didattico che include le aree della coltivazione a cielo aperto, gli accessi alle miniere, la casa colonica dove alloggiavano i minatori forestieri, le cave e il tracciato ferroviario.   Il borgo possiede un nucleo medievale risalente probabilmente alla fine dell ‘800, la cui fortificazione fu edificata intorno all’ XII secolo. Il curioso toponimo sembra che derivi dal commento ironico che fece uno dei soldati che conquistarono questo Castello- originariamente denominato Tercono-, il quale rendendosi conto che era un luogo assai povero affermo’: “abbiamo fatto proprio un buon acquisto!” E con questo nuovo nome il Castello nel corso del XIV secolo entrò tra i domini di Spoleto, riacquisendo la propria autonomia da questa città nel 1519 con  gli “Statuta Castra Bonacquisti”. Mantenne parte della propria autonomia  quando fu un appodiato del Comune di Arrone, al quale fu aggregato definitivamente dopo la nascita del Regno d’Italia.  

Nel centro storico accanto alla porta castellana si trova la chiesa dedicata al Patrono, San Venanzio, che è raffigurato, insieme alla Madonna col Bambino e Santa Maria Maddalena (alla quale la chiesa era consacrata in passato) nell’affresco sopra l’ingresso. L’originario edificio romanico fu rimaneggiato e decorato con un ciclo di affreschi nel corso del XVI secolo.