Itinerari
La testa di Giove di Ocriculum

Gran parte della città romana di Ocriculum tornò alla luce con i lavori di scavo promossi dal Pontefice Pio VI e eseguiti tra il 1776 e il 1784. Insieme a molti edifici monumentali, riemerse una quantità considerevole di pregevoli statue ed erme (di imperatori, augustae e divinità) splendide opere decorative e materiali legati ai vari aspetti della vita di questo importante centro che si sviluppò in prossimità di un porto fluviale sul fiume Tevere. Di questi reperti, uno dei più noti è sicuramente la bellissima testa colossale in marmo di Giove, probabilmente appartenuta alla statua, di dimensioni giganti, della medesima divinità collocata nel Capitolium locale . L’opera è una fedele riproduzione romana del I secolo, creata su un modello greco –verosimilmente la statua realizzata dallo scultore Apollonio che a sua volta si era ispirato allo Zeus del tempio di Olimpia-. Poco dopo il rinvenimento, il reperto venne trasferito a Roma (trasportandolo via Tevere) per essere custodito ed esposto al museo Pio-Clementino (Musei Vaticani), dove si trova ancora. Per volontà di Pio VI il museo si arricchì di altri materiali archeologici di Ocriculum, tra cui il magnifico mosaico ottagonale policromo che decorava una delle sale delle Terme, una statua di Augusto e una scultura di Venere.
Il calco originale della testa di Giove lo si può ammirare all’Antiquarium comunale di Otricoli. Allestito all’interno del Palazzo Priorale, l’Antiquarium ospita una variegata raccolta di oggetti provenienti dall’ area archeologica di Ocriculum, come iscrizioni e frammenti architettonici decorativi; questi ultimi sono si ritrovano anche in molti edifici medievali e rinascimentali del centro storico.