Itinerari
L'abbazia di Sant'Angelo in Massa

Nel tratto della via Flaminia tra Taizzano e Visciano, piccoli borghi nel territorio di Narni, nel X secolo sorse un’abbazia che venne dedicata a Sant’Angelo e San Benedetto. In quello stesso luogo in epoca romana vi si trovava una villa, della quale sono testimonianza alcuni reperti tornati alla luce. Nel 1037 l’abbazia fu donata a quella di Farfa con un atto scritto che esplicita la data di fondazione del cenobio,la cui intitolazione cambiò negli anni successivi, rimanendo in onore soltanto di Sant’Angelo. Gestita in regime di commenda dalla seconda metà del ‘500, rivestì un ruolo rilevante nel campo degli studi scientifici nei primi decenni del XVII secolo per le attività condotte dall’Accademia istituita dall’abate commendatario Romolo Cesi, vescovo di Narni. Questa fu uno dei maggiori centri di studio e ricerca scientifica europei del tempo, che contava laboratori, un orto botanico, un osservatorio astronomico, una biblioteca dotata di un cospicuo numero di volumi e anche una stamperia. Per ospitare l’Accademia,gli edifici del complesso monastico subirono sostanziali modifiche che ne alterarono significativamente la struttura originaria. L’abate Cesi fece eseguire anche la ristrutturazione della chiesa, nella quale vennero realizzate due cappelle laterali, affrescate alla fine del XVI secolo dal pittore narnese Michelangelo Braidi. Il portale di accesso si trova sulla parete laterale- l’orientamento della costruzione non è quello primitivo- ed è rinascimentale,più antica è invece la decorazione a tasselli in marmo e pietra ancora presente in alcuni parti,tra cui la facciata. L’interno è costituito da tre navate e conserva interessanti opere pittoriche rappresentate dalla tela con San Michele Arcangelo posta sopra l’altare, dagli “Episodi della vita della Madonna” e la “Natività” e “Passione di Cristo” raffigurati rispettivamente nella cappella di sinistra e in quella di destra. La cupola della prima è affrescata con la “Gloria della Madonna incoronata dal Padre Eterno e dal Figlio in mezzo ad Angeli”. La chiesa e gli edifici annessi appartengono alla comunità “Famiglia di Padre Pio”