Itinerari
L'ex Palazzo Comunale

Tra tutti gli edifici che guardano su Piazza della Repubblica, area compresa nel Foro della romana Interamna, uno spicca oltre che per il suo colore e il bel portale anche per la peculiare torre che si eleva sopra di esso, svettando proprio sulla metà del fabbricato. E’ il Palazzo che accoglie la Biblioteca Comunale di Terni. E la torre in vetro e marmo, con terrazza belvedere, è quella che dagli anni ’90 dello scorso secolo sostituisce la torre campanaria – la cui storia fu a dir poco accidentata- dell’originario edificio risalente alla fine del XIII secolo. Sì perché quello attuale, il cui aspetto e assetto sono dovuti ad un’estesa ristrutturazione della seconda metà del XIX secolo, è il risultato delle trasformazioni subite nel corso del tempo dal medievale Palazzo del Podestà.
Cuore politico della città, luogo in cui si tenevano le assemblee cittadine annunciate dalla campana dell’originaria torre. La storia di questo Palazzo si potrebbe sintetizzare così: da centro di potere politico cittadino ad attuale fulcro delle attività culturali della città. Della costruzione trecentesca rimangono soltanto alcune possenti strutture visibile nella Sala XX Settembre con volte a crociera. Infatti già a partire dal xv secolo il Palazzo venne sottoposto a “riadattamenti” per ospitare le diverse figure pubbliche che si sono avvicendate- dal podestà ai rappresentanti dell’autorità papale. Nella seconda metà del XIX secolo l’architetto Benedetto Faustini “reinterpretò l’edificio in stile rinascimentale, ridisegnando le facciate e ricostruendo la torre campanaria coronata da merlatura ghibellina”.
Da allora il palazzo divenne sede comunale, assolvendo questa funzione fino agli anni ’70 dello scorso secolo. L’ultima ristrutturazione fu eseguita circa dieci anni dopo, con la quale si recuperarono alcuni ambienti e vennero trasformati altri per ospitare le Sale della Biblioteca. Questi interventi hanno consentito anche di riportare alla luce alcuni affreschi, come quelli della Sala delle Colonne. In questo contesto viene inserita anche la nuova torre, che nella sua forma si differenzia da quella precedente distrutta dai bombardamenti, divenendo simbolo di congiunzione tra passato e presente.