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Museo Archeologico di Terni: la tomba 26 della Necropoli delle Acciaierie

Museo Archeologico di Terni: la tomba 26 della Necropoli delle Acciaierie

Nel 1909 nell’area della Necropoli delle Acciaierie venne rinvenuta una tomba bisoma, vale a dire contenente due sepolti.  Il rinvenimento suscitò molto interesse tra gli addetti ai lavori, anche per essere l’unica sepoltura di questo tipo riportata alla luce nel sito archeologico emerso durante lo sbancamento per la costruzione degli stabilimenti. Tra i ternani si diffuse la credenza che i due corpi posti uno di fianco all’altro fossero quelli di Sabino e Serapia, il cui amore è narrato in una delle leggende nate intorno a San Valentino, protettore degli innamorati e Patrono di Terni. Al Santo, (vescovo di Interamna nel IV secolo) si rivolse il giovane, un centurione romano, per convertirsi al cristianesimo affinché la famiglia della sua amata ne consentisse le nozze. Quando però Serapia si ammalò gravemente e morì, Sabino espresse a Valentino il desiderio di essere unito a lei nel sonno eterno. Il vescovo invocò il Signore con le sue preghiere e poco dopo le loro anime si congiunsero in cielo.

Gli studi approfonditi di cui è stata oggetto questa sepoltura inficiano tuttavia la tradizione per la quale la tomba 26 della Necropoli delle Acciaierie è nota, tanto da essere comunemente chiamata “di Sabino e Serapia”. Infatti i risultati delle indagini rivelano che l’inumazione dei due corpi, deposti contestualmente, risale a un periodo tra la fine dell’VIII-inizi VII secolo a.C., quindi molto prima dell’arco di tempo in cui visse San Valentino (martirizzato probabilmente nel 347). Di entrambi si è potuto stabilire l’età, compresa tra gli undici e i quattordici anni ma soltanto di uno di essi il sesso. Completato lo scavo, condotto seguendo la tecnica dei pani di terra, i resti scheletrici insieme al corredo funerario- costituito da materiale fittile e bronzeo- vennero chiusi ermeticamente in una teca di legno. Dopo un accurato restauro, eseguito a distanza di un secolo dal ritrovamento, la tomba con gli scheletri ricomposti, dal 2012 è esposta al Museo Archeologico di Terni “Claudia Giontella” nella sezione dedicata alla protostoria.

Visita il Museo archeologico "Claudia Giontella"