Itinerari
Otricoli

Un colle, un’ansa del fiume Tevere e la Via Flaminia-che partendo dall’Urbe entrava nel territorio dell’Umbria meridionale dopo un percorso di poco più di 60 km-hanno segnato la storia di OTRICOLI. Il colle da cui si affaccia questo paese, al confine con il Lazio, è lo stesso luogo in cui si sviluppò un insediamento degli Umbri. Ma con l’inizio della romanizzazione dell’Umbria meridionale la popolazione fu incentivata a trasferirsi nell’area sottostante, sulle sponde del Tevere e lungo il tracciato della Via consolare. E’ qui che sorse la città romana di Ocriculum. Oltre che da un importante via di comunicazione, questa migrazione fu incoraggiata dalla presenza del porto fluviale costruito sull’ansa del Tevere nel tratto che scorre sotto il colle. Da quello scalo fluviale partivano per Roma grandi quantità di derrate alimentari e manufatti realizzati nel territorio. Uno dei principali prodotti locali commercializzati era l’olio, da cui derivò il nome “porto dell’olio”. Nell’area archeologica di OCRICULUM rimangono considerevoli testimonianze,-riemerse già con i primi scavi del XVIII secolo- della città romana, distrutta dai Longobardi tra il 569 e il 605. Il fascino di quella storia lo si riscopre ammirando l’Anfiteatro (I sec.d.C.), il Teatro(probabilmente del I sec a. C) e i resti delle Terme, risalenti alla fine del I sec a.C. e le grandi sostruzioni, struttura a due piani con volte che probabilmente sosteneva un tempio. All’abbandono dell’area lungo il fiume, seguì il recupero dell’originario luogo d’altura, che poteva garantire una maggiore difesa dell’abitato. L’insediamento medievale venne munito di mura, parti delle quali inglobarono quelle del centro preromano.
Nel centro storico del borgo, che preserva un assetto urbanistico prevalentemente medievale, non è difficile scoprire tracce della Otricoli romana o notare materiale di spoglio inserito a motivo ornamentale in costruzioni medievali o di un periodo successivo,(come in alcuni edifici signorili in cui sono presenti frigi e frammenti architettonici provenienti dalla vicina area archeologica). Un altro esempio di reimpiego di reperti romani lo si trova nel campanile della Collegiata di Santa Maria Assunta (chiesa risalente al VII-IX secolo ma molto rimaneggiata), nella cui base è presente una testa di Medusa. La chiesa inoltre custodisce belle opere pittoriche, come la tavola con la raffigurazione del martirio di San Vittore (XVI sec) e un affresco di Rinaldo da Calvi. Molti dei reperti originali riaffiorati ad Ocriculum sono conservati ai Musei Vaticani come lo splendido mosaico della Sala Ottagonale delle Terme o la bella erma di Giove, la cui copia è esposta presso la raccolta civica del Comune di Otricoli.
Uno dei periodi di maggiore prosperità di Ocriculum, al tempo dell’imperatore Marco Aurelio, viene fatto rivivere durante la Rievocazione storica AD168, durante la quale si ricreano, tra l’altro, scene della vita quotidiana di quella città.