Terni Rinascimentale
Il Rinascimento si afferma a Terni con notevoli costruzioni, di cui molte ancora oggi visibili in tutto o in parte.
Basta ricordare il cortile quattrocentesco del palazzo Alberici, il palazzo Pierfelici col portale del primo Cinquecento, il palazzo Spada, progettato da Antonio da Sangallo il Giovane, e ancora i palazzi Bianchini-Riccardi, Mastrozzi-Magroni, Possenti, Pressio Colonnese, Sciamanna e Manassei. Notevole anche la produzione pittorica rinascimentale, a partire dagli affreschi di Bartolomeo di Tommaso da Foligno che raffigurano il Giudizio Universale nella cappella Paradisi in San Francesco.
Il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea conserva inoltre una tavola con lo Sposalizio di Santa Caterina di Benozzo Gozzoli (1466), uno stendardo con la Crocifissione di Niccolò Alunno (1496), e opere dello Spagna, di Piermatteo d'Amelia e di Domenico Alfani. Fra Cinquecento e Seicento imponenti lavori sono compiuti nella Cattedrale e la basilica di San Valentino viene ricostruita. Nel Settecento molti edifici, fra cui i palazzi Manassei, Carrara, Fabrizi e Gazzoli, vennero rinnovati rivestendo le originarie strutture medievali in pietra e creando nuove aperture.
LE TAPPE DELL'ITINERARIO
Sede centrale del Municipio di Terni, commissionato da Michelangelo Spada, originariamente era costituito da due corpi poi uniti nel ‘700 in seguito ad una radicale ristrutturazione che conferì all’edificio la struttura attuale
Risale al Cinquecento il Palazzo Rosci (o Rossi) ora Bianchini Riccardi. Attribuito da qualcuno al Bramante, da altri al Vignola o al Sangallo, esso rimane per ora senza una “paternità”.
Il maestoso palazzo, che porta il nome della nobile famiglia Gazzoli che lo commissionò sul finire del XVIII secolo, è stato disegnato dall’architetto Andrea Vici ispirandosi allo stile architettonico dei palazzi romani tardo rinascimentali.
La cattedrale di Terni è dedicata a Santa Maria Assunta e si presenta con il volto acquisito dopo i lavori di ricostruzione eseguiti tra il Cinquecento ed il Seicento. Una tradizione mai verificata ne attribuisce il progetto alla mano di Gianlorenzo Bernini.
Il palazzo, posto ad angolo tra via Cavour e via Tre Colonne, fu probabilmente fu costruito nel ‘500 su disegno di allievi di Sangallo il Giovane, come è deducibile dall’impostazione architettonica e dal rivestimento a bugnato rustico.
Il palazzo, di forme tardo-cinquecentesche, è appartenuto a Pier Gaetano Possenti, sculture e architetto, che elaborò il primo piano regolatore della città.
La costruzione del palazzo risale al 1603, come riportato da un’epigrafe posta sopra la porta d’ingresso al piano nobile.
Il palazzo, posto all’angolo tra le vie Cavour e Fratini, risulta dalla ricostruzione settecentesca di uno o più edifici precedenti, probabilmente del XVI secolo.
Il palazzo, oggi di proprietà comunale, è strettamente legato a Ludovico di Ventura Carrara da Bergamo, membro di una famiglia bergamasca coinvolta nella manifattura e commercio della lana.
Questo edificio gentilizio, profondamente ristrutturato nel ‘600, secolo a cui risalgono anche gli affreschi del piano nobile attribuiti a Girolamo Troppa, ha ospitato diversi istituti scolastici, la pinacoteca cittadina (dal 1964 al 1986) e l’Istituto Musicale “Briccialdi”. Infine è stato riadattato ad abitazioni private.
Il museo integra l'allestimento della storica Pinacoteca comunale, ospitata precedentemente a palazzo Gazzoli, e una nuova area dedicata all'arte contemporanea.
La basilica di San Valentino sorge a circa due chilometri dal centro di Terni, sul luogo di un antico cimitero cristiano, che rappresenta una delle più importanti testimonianze di necropoli paleocristiane esistenti in Umbria.