Tra cane e lupo

Il titolo della mostra, Tra cane e lupo, è un’espressione idiomatica mutuata dalla lingua francese - entre chien et loup - che descrive il crepuscolo, momento della giornata in cui il calo di luce rende difficile la messa a fuoco delle forme e delle loro ombre.
In questo senso è possibile confondere nell’oscurità le figure del cane e del lupo: così simili nell’aspetto fisico ma non per indole. 

Da questa immagine inizia il racconto dell’artista Cristiano Carotti che da anni, per lavoro, si avventura sulla strada che collega la sua terra natale, l’Umbria, e la sua terra di adozione, Roma.

Durante il tragitto l’artista è completamente rapito da ciò che popola la strada. Infatti oggetti, piante e animali diventano veri e propri compagni di viaggio, a tal punto da spingerlo a raccogliere copertoni abbandonati, resti di animali investiti e tutte le tracce significative, perse lungo la via, del passaggio umano e dell’ambiente naturale.
Successivamente l’artista conserva i resti mediante calchi in cemento e li rigenera con fusioni in alluminio, rendendoli sculture e restituendo loro una nuova dimensione vitale.

La musica, composta appositamente da Alessandro Deflorio e Rodrigo D’Erasmo, gioca un ruolo fondamentale nell’esposizione: un tappeto sonoro che inizialmente risulta rassicurante e confortevole vira, in un secondo momento, su suoni metallici e disturbanti in un’ideale metamorfosi da cane a lupo.