Fabbrica d’Armi
La fabbrica, composta da sette officine, utilizzava la forza del Canale Nerino attraverso una derivazione dello stesso. Essa venne costruita su un’area di circa 48.000 mq., ceduta gratuitamente dal Comune di Terni.
Vi si montarono macchinari inglesi e si arrivò a produrre, nei primi anni Novanta dell'Ottocento, 200 fucili al giorno, fra cui il famoso modello 91 utilizzato durante la Prima guerra Mondiale.
Lo stabilimento venne modificato nel 1911, quando furono installati macchinari più moderni e si costruì una centrale elettrica. Le fasi di maggiore sviluppo dell'opificio si ebbero, ovviamente, durante i due conflitti mondiali, quando gli operai occupati salirono fino alle 6-7.000 unità.
La fabbrica, tuttora in attività, non più per la produzione, ma per la manutenzione dell'armamento leggero dell'Esercito Italiano e della Nato, ha assunto la denominazione di Polo Mantenimento delle Armi Leggere.
All'interno della fabbrica sorge oggi il Museo delle Armi leggere, una raccolta di armi prodotte in tutto il mondo dall'Ottocento ad oggi.