Itinerari
Palazzo Mazzancolli

Nel corso della sua storia, il quattrocentesco Palazzo Mazzancolli, affacciato su via Cavour,- che in epoca romana costituiva un tratto del decumano-ha visto mutare più di una volta la propria destinazione, subendo conseguentemente diversi rimaneggiamenti. Lo storico edificio, dal 2002 sede istituzionale dell’Archivio di Stato di Terni, fu per quasi due secoli residenza della famiglia Mazzancolli, una delle più influenti della città tra il XV e il XVII secolo, che ebbe tra i suoi maggiori rappresentanti Ludovico Mazzancolli, (vescovo di Terni dal 1406 al 1458) e suo nipote Giovanni, appartenente alla curia romana. Fu questi a commissionarne la costruzione, per la quale si utilizzarono le strutture di due case- torri del trecento ancora visibili sulla facciata in conci medievali, contraddistinta dallo stemma di famiglia posto al lato del balcone (un braccio coperto con armatura la cui mano impugna una mazza poggiata sul collo). Sulla volta del porticato interno che cinge la corte si trova invece lo stemma di papa Pio II Piccolomini, ospitato dalla famiglia Mazzancolli nel 1459.
Nel seicento acquisì la proprietà del palazzo un’altra nobile famiglia locale a cui rimase fino all’ottocento: agli inizi di questo secolo l’immobile, ormai non più abitato dai proprietari, venne affittato da un imprenditore anconetano che vi impiantò una filanda e successivamente venduto alla Congregazione di Carità. Restaurato nel 1878 su progetto dell’architetto ternano Benedetto Faustini, accolse il Monte di Pietà. Negli anni trenta del novecento, Palazzo Mazzancolli fu acquistato dal Partito Nazionale Fascista che lo fece ristrutturare dall’architetto Gaetano Coppoli per adibirlo a “Casa del Fascio”. Dal completamento dell’ultimo intervento di restauro, protrattosi per oltre un decennio, ospita l’Archivio di Stato di Terni: questo conserva un patrimonio costituito da 43217 documenti cartacei, oltre mille pergamene, un corposo numero di mappe e disegni e più di 400 microfilm.